E’ quasi tempo di vacanze un po’ per tutti tranne che per la nazionale impegnata, in quel di Bari, con le qualificazioni europee. Su altri Settori, si discute, ci si confronta, ci si studia da lontano. Uno di questi è quello relativo alla costituzione dei nuovi vertici del Comitato Italiano Arbitri.
Nel Palazzo di via Vitorchiano, sede della FIP, la parola d’ordine sembra essere: “CONDIVISIONE”. Tutti infatti sono ormai “scottati” per quanto accaduto negli ultimi anni. Con l’avvento dell’era – Meneghin – tanti “coperchi” sono stati sollevati ed il “vaso di pandora” è esploso. Prima la fine, drammatica, dell’era Garibotti poi la fine, anticipata, dell’era Tola. Quest,ultima assolutamente diversa dall’era Garibotti ma, finita anzitempo forse per la poca capacità di “gestire” un mondo forse troppo complesso in cui le regole comunque vanno o, quantomeno, andrebbero rispettate da tutti altrimenti accade quanto si è verificato e che è sotto gli occhi di tutti.
Dicevamo “CONDIVISIONE”, tutti la acclamano, tutti la predicano ma tutto, almeno ufficialmente, è fermo forse si ritornerà a discuterne ed a confrontarsi a settembre magari sondando il pensiero dei Comitati Regionali.
Ma realmente, in cosa consiste la tanto auspicata “condivisione”? In una classica divisione geopolitica all’italiana con una mera “suddivisione” di poltrone tra FIP – Comitati Regionali e AIAP, pur di tentare di non scontentare nessuno (scontentando tutti) oppure si cercherà, almeno questa volta di mettere al centro del “tavolo della concertazione” programmi ed obiettivi da condividere come, ad esempio, l’ultimo grande programma di reclutamento arbitrale, realizzato dalla FIP, denominato “PROGETTO 91”, anno in cui si svolse) e solo a quel punto individuare gli uomini che possiedono le giuste caratteristiche tecniche ed umane per raggiungerli?
La Redazione Basketinforma
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